Vincenzo Catena
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/b7/%27Portrait_of_a_Woman%27%2C_painting_by_Vincenzo_Catena%2C_c._1520%2C_El_Paso_Museum_of_Art.jpg/220px-%27Portrait_of_a_Woman%27%2C_painting_by_Vincenzo_Catena%2C_c._1520%2C_El_Paso_Museum_of_Art.jpg)
Vincenzo Catena, conosciuto anche come Vincenzo di Biagio (Venezia, 1470 circa – 1531), è stato un pittore italiano di scuola veneziana del Rinascimento.
Biografia
Il suo nome è conosciuto grazie a un'iscrizione sul retro del dipinto di Giorgione Laura. Della sua vita si conosce ben poco. I suoi quadri sono esposti al Louvre e alla National Gallery di Londra.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c4/Ritratto_di_Giambattista_Memmo.jpg/220px-Ritratto_di_Giambattista_Memmo.jpg)
La sua prima fase creativa rimase ancorata alla tradizione post-antonelliana quattrocentesca, costituita in misura minore da elementi iconografici belliniani e plasticismi formali derivanti da Cima da Conegliano, ma largamente influenzata dal linguaggio di Alvise Vivarini. Gli esempi migliori di questo periodo furono le Sacre Conversazioni e la Vergine col Bambino e Santi adorata dal doge Leonardo Loredan (1506).
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/25/Vincenzo_Catena_Portrait_of_Gian_Giorgio_Trissino.jpg/220px-Vincenzo_Catena_Portrait_of_Gian_Giorgio_Trissino.jpg)
In un secondo tempo, Catena, grazie anche alle frequentazioni di umanisti come il Bembo ed il Trissino si accostò alle atmosfere artistiche elaborate da Giorgione e Tiziano. Approfittando degli intensi studi sui colori e sulle forme di Palma il Vecchio realizzò alcune opere significative, come la Sacra Conversazione e donatore, il Ritratto di dama e il Ritratto di uomo, caratterizzate da brillantezza cromatica e una geometrica plasticità formale.[1]
Intorno al 1520 Catena soggiornò a Roma, evidenziando l'influenza di Raffaello nella Sacra famiglia con S.Anna e dando inizio alla sua ultima fase artistica, a cominciare dalla celebre Pala di S.Cristina, caratterizzata da un marcato lirismo paesistico. A seguire, Catena dipinse l'Adorazione dei pastori, la Cena in Emmaus, il Ritratto di Giangiorgio Trissino e la Sacra Famiglia adorata da un cavaliere.
Non trascurabile la sua collaborazione con il maestro Giorgione.
Note
- ^ "Le muse", De Agostini, Novara, 1965, Vol.III, pag.159-160
Bibliografia
- G. Robertson, Vincenzo Catena, Edimburgo, 1954
- Eduard A. Safarik, CATENA, Vincenzo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 22, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1979. URL consultato il 14 novembre 2014.
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Collegamenti esterni
- Caténa, Vincenzo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Caténa, Vincènzo, su sapere.it, De Agostini.
- Gino Fogolari, CATENA, Vincenzo, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- Biografia su Web Gallery of Art, su wga.hu.
- Vincenzo Catena su Artcyclopedia, su artcyclopedia.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 27338686 · ISNI (EN) 0000 0000 8210 6896 · SBN PUVV316432 · CERL cnp00575186 · Europeana agent/base/8477 · ULAN (EN) 500019821 · LCCN (EN) nr2002024298 · GND (DE) 123386004 · BNF (FR) cb149713343 (data) · J9U (EN, HE) 987007328374405171 · CONOR.SI (SL) 80805219 |
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