Sciancratura

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Nello sci alpino la sciancratura è la sagoma a forma di arco che caratterizza i fianchi degli sci e permette allo sciatore, inclinando gli attrezzi sugli spigoli laterali, detti lamine, di descrivere senza alcun altro movimento una curva o addirittura un ipotetico cerchio.[1]

La sciancratura è creata grazie ad una diversa larghezza della soletta: più larga alle punte e alle code, più stretta nel mezzo. In passato la sciancratura dello sci non era così evidente; nei modelli più recenti si possono avere vari tipi di sciancratura a seconda dell'uso a cui lo sci è destinato e dalle abilità dello sciatore.[1]

Questa accezione del termine è presa in prestito dall'ambito linguistico sartoriale, in cui sciancratura (dal francese échancrure[2]) indica la sagomatura di un abito in prossimità della vita[2].

Il raggio di curva determinato dalla sciancratura è calcolabile mediante un'apposita formula:

l h = l w 0 , 1 l 1 = ( l t o t l w ) 0 , 8 l 2 = w 0 , 9 l s = l 1 + l w l = l 1 + l 2 r = l 2 2000 ( s + h w ) {\displaystyle l_{h}=l_{w}\cdot 0,1l_{1}=(l_{t}ot-l_{w})\cdot 0,8l_{2}=w\cdot 0,9l_{s}=l_{1}+l_{w}l=l_{1}+l_{2}r={l_{2} \over 2000(s+h-w)}}

Note

  1. ^ a b Sciancratura sci: la sagoma che determina il raggio di curva, su sullaneve.it. URL consultato il 28 marzo 2016.
  2. ^ a b «sciancratura», Vocabolario Treccani on line, Istituto dell'Enciclopedia italiana

Collegamenti esterni

  • K. D. MacDermid, The Effect of Sidecut Radius on the Dynamics of Alpine Skiing (Effetti del raggio di sciancratura sulla dinamica dello sci alpino, Dipartimento di fisica della Università Mount Allison)
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