Régis Debray

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Jules Régis Debray

Jules Régis Debray (Parigi, 2 settembre 1940) è uno scrittore, giornalista, professore e intellettuale francese.

Nel 1977 ha vinto il Prix Femina con La neige brûle[1].

Biografia

Prese parte, con una cinquantina di guerriglieri, al fallito tentativo di rivoluzione in Bolivia di Ernesto Guevara. Dalla fine degli anni sessanta viene sospettato, insieme all'artista e rivoluzionario Ciro Bustos, di essere uno dei "traditori" del Che. Arrestati entrambi dall'esercito boliviano qualche mese prima[2] della cattura e della morte di Guevara, avrebbero collaborato rivelando la presenza di Guevara in Bolivia.

Molte biografie sul Che scagionano Debray da questa accusa e indicano in Bustos il delatore che permise la cattura del rivoluzionario argentino, cui fece seguito la morte[senza fonte].

Nel 2001 Erik Gandini, Tarik Saleh, Mårten Nilsson, Lukas Eisenhauer e Johan Söderberg hanno realizzato un film-documentario dal titolo Sacrificio. Chi ha tradito Che Guevara?, nel quale, attraverso interviste esclusive e accurate ricostruzioni storiche, affermano che il vero traditore fu il francese. La prova sarebbe una lettera privata inviata dallo stesso Debray al suo avvocato nei giorni della cattura, in cui affermava che aveva raggiunto un accordo segreto con l'esercito boliviano. L'avvocato decise di rendere pubblica questa lettera. Il comportamento poco disponibile ed evasivo di Debray durante la breve intervista contenuta nel documentario sembra confermare tale tesi. Il che non scagiona Ciro Bustos, che disegnò per i militari boliviani, da valente fumettista, i ritratti di Guevara e degli altri guerriglieri. Debray è anche accusato di aver tradito e quindi causato la morte di Monika Ertl, guerrigliera che partecipò all'attentato mortale all colonello Roberto Quintanilla Pereira, ufficiale boliviano che aveva ordinato di amputare le mani del cadavere di Guevara per ulteriore identificazione. L'attentato al colonnello boliviano ebbe luogo ad Amburgo nel 1973, dove Pereira era console della Bolivia in Germania Federale. [3].

Opere (parziale)

  • La gringa, (La neige brûle, Grasset 1977), traduzione di Tilde Riva, Milano: Bompiani, 1978
  • Lo Stato seduttore, 1993

Note

  1. ^ (FR) Lauréats du Prix Femina, su booknode.com. URL consultato il 22 settembre 2023.
  2. ^ Il manifesto appello per la liberazione di Debray fu firmato da decine di intellettuali europei, tra cui gli italiani Vasco Pratolini, Giuseppe Ungaretti, Alberto Moravia, Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini e Ignazio Silone: "World figures plead for Regis Debray." Times [London, England] 11 Dec. 1969: 8.
  3. ^ Il documentario integrale

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Collegamenti esterni

  • (FR) Sito ufficiale, su regisdebray.com. Modifica su Wikidata
  • Debray, Régis, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata
  • (EN) Régis Debray, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata
  • Opere di Régis Debray, su MLOL, Horizons Unlimited. Modifica su Wikidata
  • (EN) Opere di Régis Debray, su Open Library, Internet Archive. Modifica su Wikidata
  • (FR) Pubblicazioni di Régis Debray, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation. Modifica su Wikidata
  • (EN) Régis Debray, su Goodreads. Modifica su Wikidata
  • (EN) Régis Debray, su IMDb, IMDb.com. Modifica su Wikidata
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