Mary Carr

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Mary Carr

Mary Carr, all'anagrafe Mary Kennevan (Germantown, 14 marzo 1874 – Woodland Hills, 24 giugno 1973), è stata un'attrice statunitense.

Biografia

Mary Carr, nata Mary Kennevan, figlia di Thomas J Kennevan (1848-1930) e Sara Curran-Lawler (1856-1901), debuttò sulle scene nel 1890. Nel 1893 sposò l'attore teatrale e cinematografico William Carr (1866-1937), da cui ebbe sei figli: Louella Carr, John Carr, Stephen Carr, Thomas Carr, Rosemary Carr e Maybeth Carr, tutti avviati alla carriera di attori bambini.

Mary Carr esordì sullo schermo nel 1916 in The City of Failing Light. Da allora rivestì quasi sempre ruoli di madri o di nonne. Fra i numerosi film che interpretò nella sua lunghissima carriera vanno ricordati Mrs. Wiggs of the Cabbage Patch (1919), Over the Hill to the Poorhouse (1920), Il mago di Oz (1925).

È conosciuta in particolare per aver affiancato Stan Laurel e Oliver Hardy nel cortometraggio Andiamo a lavorare (1931), di James W. Horne, dove interpretava l'anziana e gentile signora che offre loro del cibo. Apparve inoltre ne Il compagno B (1932) di George Marshall. La sua ultima interpretazione fu in La legge del Signore (1956).

Le fu anche proposto in seguito di interpretare la parte di Maude (poi assegnata a Ruth Gordon), nel film Harold e Maude (1971) di Hal Ashby, e quello di Julia Rainbird (poi andato a Cathleen Nesbitt) in Complotto di famiglia (1976) di Alfred Hitchcock, ma non se la sentì di tentare a quell'età un ritorno sulle scene.

Morì all'età di 99 anni il 24 giugno 1973 e venne sepolta nel cimitero del Calvario a Los Angeles.[1] Nella sua carriera apparve in oltre 140 film, passando senza alcun problema dal muto e sonoro, rimanendo sulla breccia dai primi anni del novecento sino all'inizio degli anni sessanta.

Ormai completamente dimenticata, Mary Carr fu uno dei più grandi volti del cinema muto statunitense. Come altre sue colleghe, interpretò numerosi film ormai persi negli archivi di Hollywood. Per la sua grandezza e importanza d'attrice, fu affettuosamente e nostalgicamente soprannominata in seguito "la mamma di tutti i film".

Filmografia parziale

Note

  1. ^ (EN) Scott Wilson, Resting Places: The Burial Sites of More Than 14,000 Famous Persons, 3d ed., McFarland, 17 agosto 2016, ISBN 978-0-7864-7992-4.

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