I nervi a pezzi

I nervi a pezzi
Titolo originaleTwisted Nerve
Lingua originaleInglese
Paese di produzioneRegno Unito
Anno1968
Durata112 min
Rapporto1,66:1
Generethriller
RegiaRoy Boulting
SoggettoRoger Marshall, Jeremy Scott
SceneggiaturaLeo Marks, Roy Boulting
ProduttoreGeorge W. George, Frank Granat
Produttore esecutivoJohn Boulting
Casa di produzioneCharter Film Productions
Distribuzione in italianoNational General Pictures
FotografiaHarry Waxman
MontaggioMartin Charles
MusicheBernard Herrmann
ScenografiaAlbert Witherick
CostumiHazel Graeme
TruccoJoan Carpenter, George Partleton
Interpreti e personaggi
  • Hayley Mills: Susan Harper
  • Hywel Bennett: Martin Durnley/Georgie Clifford
  • Billie Whitelaw: Joan Harper
  • Phyllis Calvert: Enid Durnley
  • Barry Foster: Gerry Henderson
  • Frank Finlay: Henry Durnley
  • Salmaan Peer: Shashie Kadir
  • Christian Roberts: Philip Harvey
  • Gretchen Franklin: 'Clarkie'
  • Thorley Walters: Sir John Forrester
  • Russell Napier: Professor Fuller
  • Robin Parkinson: Proprietario del negozio
  • Timothy Bateson: Mr. Groom
  • Timothy West: Soprintendente Dakin
  • Brian Peck: Det. Sgt. Rogers
  • Richard Davies: Taffy Evans
  • Basil Dignam: Dottore
  • Mollie Maureen: Lady Patient

I nervi a pezzi (Twisted Nerve) è un film thriller psicologico del 1968, diretto da Roy Boulting, con Hywel Bennett, Hayley Mills e Billie Whitelaw.

Trama

Martin sta giocando a palla con suo fratello minore Peter, il quale soffre di difficoltà di apprendimento e vive rinchiuso in una scuola a Londra. Martin è come se fosse l'unico parente di Peter, visto che il padre è morto anni prima e la madre si è rifatta una nuova vita con un altro uomo.

Martin viene accusato di avere rubato un giocattolo; interrogato dal direttore, Martin si presenta come un giovane mentalmente disadattato di nome Georgie Clifford. Certo che si è trattato tutto di un malinteso, il direttore gli permette di andarsene.

Martin torna quindi a casa e trova i suoi genitori che litigano in salotto a proposito della sua mancanza di interesse per la vita. In seguito Martin ha un diverbio con il suo patrigno Henry: deciso a lasciare casa, finge di partire per Parigi e si installa, come pensionante, in casa dell'amica Susan. Una notte Martin, che nel frattempo è riuscito a conquistarsi la fiducia della madre di Susan e la benevolenza degli altri pensionanti, torna a casa ed uccide il patrigno con un paio di forbici.

Mentre la polizia procede nelle indagini, la vita di Martin prosegue tranquilla nonostante il giovane non riesca ad esprimere i propri sentimenti nei confronti di Susan. Un giorno, durante una scampagnata, il ragazzo vorrebbe appartarsi con lei e Susan reagisce bruscamente alla cosa. Susan scopre casualmente la vera identità di Martin e ne parla subito con la madre di lui: la ragazza ha anche capito che il giovane è l'assassino di Henry Durneley, rientra in casa da sola e spranga l'uscio.

Martin, venuto a conoscenza da Joan delle scoperte di Susan, si è però nascosto nella sua camera e la aggredisce, intrappolandola. Fortunatamente però, un amico di Susan ha già chiamato la polizia, che interviene fermando Martin e portandolo in manicomio.

Colonna sonora

La colonna sonora è stata composta da Bernard Herrmann.

Un brano della colonna sonora è presente nel film Kill Bill: Volume 1 di Quentin Tarantino, nella scena in cui Elle Driver (Daryl Hannah) cerca di iniettare un veleno alla Sposa (Uma Thurman). Inoltre, in A prova di morte, Abernathy (Rosario Dawson) ha la suoneria del proprio cellulare che riproduce il tema principale.

Controversie

Il film è noto per il suo uso della sindrome di Down quale causa delle azioni violente di Martin: il film si apre comunque con una dichiarazione che nega la connessione tra la malattia e il comportamento antisociale.

Curiosità

Il titolo originale "Twisted Nerve" deriva da un brano dalla poesia Slaves di George Sylvester Viereck (1884-1962):

A twisted nerve, a ganglion gone awry,
Predestinates the sinner and the saint.[1]

Riconoscimenti

Note

  1. ^ The poem was published in George Sylvester Viereck, The Three Sphinxes and Other Poems, Girard, Kansas, Haldeman Julius Co., 1924. The poem is reproduced in full in Reuben Abel, Man is the Measure, Simon and Schuster, 2010, p. 203, ISBN 978-1-4391-1840-5.

Collegamenti esterni

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