Giulio Cordero di San Quintino

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Giulio Cordero di San Quintino (Mondovì, 30 gennaio 1778 – Torino, 19 settembre 1857) è stato un numismatico e archeologo italiano.

Biografia

Di famiglia nobile piemontese, 1795 si laureò in utroque iure a Torino e nel 1797 prese i voti a Chieri. Nel contesto della nuova situazione determinatasi in Italia dopo la Rivoluzione e le guerre napoleoniche, iniziò a viaggiare, dapprima in Italia, poi in Europa. In seguito si stabilì a Lucca dove poté approfondire gli interessi numismatici iniziati a Roma. Nel 1820 fu nominato da Maria Luisa di Borbone-Spagna socio dell'accademia lucchese. A Lucca, oltre alla numismatica della città, si interessò dei monumenti e dei sistemi di misurazione.

Nel 1821 tornò a Torino dove fu accolto alla Accademia reale. Nel 1823 fu chiamato, su richiesta del presidente dell'accademia, Prospero Balbo, il padre di Cesare, a far parte della commissione incaricata di organizzare e catalogare la collezione di Bernardino Drovetti, acquistata dallo stato sabaudo.

Dal 1830 si dedicò esclusivamente alla numismatica e alla storia dell'arte medievale. Fu anche Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.

Opere

  • Descrizione delle medaglie dei Nômi, Torino, 1823.
  • De' più antichi marmi statuari adoperati per la scultura in Italia, Torino, 1825.

Bibliografia

  • Costantino Luppi, Vite di illustri Numismatici Italiani - Giulio Cordero di S. Quintino, in Rivista italiana di numismatica, Milano, 1892
  • Nicola Parise, CORDERO di San Quintino, Giulio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 28, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1983. URL consultato il 6 agosto. Modifica su Wikidata
  • Giovanni Sforza, Un episodio della vita di Giulio Cordero di San Quintino, in Ricordi e biografie lucchesi, Lucca, Baroni, 1916, pp. 294-302.

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