Figlio del nobile faentino Giovanni Battista Zauli (1606-1682) e di Lucrezia Tartagni. Fu un dotto giureconsulto, esperto negli affari della Curia Romana. Il 6 marzo 1690 venne nominato vescovo di Veroli. Restaurò e abbellì la cattedrale e altre chiese della diocesi. Nel 1695 scrisse l'esteso commento degli statuti di Faenza, che dedicò ad Innocenzo XI. Si dimise il 28 aprile 1708. Dal 1709 alla morte fu arcivescovo titolare di Teodosia[1]. Ricoprì inoltre la carica di vicegerente del cardinale vicario di Roma, dal 1701 al 1712, e di assessore del Sant'Uffizio dal 1712.
Opere
Domenico Zauli. Observationes Canonicae civiles, criminales, & mixtae; tam iuri communi, et legibus universalibus, quam statutis civitatis Faventiae accomodatae. Romae: ex typographia reverenda camerae apostolicae, 1695.
^Christoph Weber. Legati e governatori dello Stato pontificio (1550-1809). Roma: Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, 1994, pag. 986.
Bibliografia
Diocesi di Veroli. Synodus dioecesana Verularum ab illustrissimo, et reuerendissimo domino d. Dominico de Zaulis nob. faventino episcopo Verulano. Celebrata in ecclesia cathedrali diebus 7, 8, & 9 Nouembris anni 1695. Romae: typis Jo. Jacobi Komarek Bohemi, prope SS. Vincentium, & Anastasium in Trivio, 1697.
Collegamenti esterni
(EN) David M. Cheney, Domenico Zauli, in Catholic Hierarchy.