Chiesa di Nostra Signora di Tergu

Chiesa di Nostra Signora di Tergu
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneSardegna
LocalitàTergu
Coordinate40°52′16″N 8°43′13″E / 40.871111°N 8.720278°E40.871111; 8.720278
Coordinate: 40°52′16″N 8°43′13″E / 40.871111°N 8.720278°E40.871111; 8.720278
Religionecattolica
Diocesi Tempio-Ampurias
Stile architettonicoromanico
Inizio costruzioneante 1117
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Interno

La chiesa di Nostra Signora è una parrocchia situata nel paese di Tergu, in provincia di Sassari, ed una delle massime espressioni dell'architettura romanica in Sardegna. La chiesa e i resti dell'adiacente abbazia si trovano in un'area campestre, accessibile tramite l'arco in pietra che prospetta su un ampio piazzale raggiungibile dal viale dei Benedettini.

Storia

La chiesa di Sancta Maria de Therco, era un'abbazia benedettina e la sua fondazione, secondo il Libellus judicum turritanorum (documento in volgare logudorese probabilmente redatto da un monaco nel XIII secolo), è da attribuire al giudice di Torres Mariano I de Lacon-Gunale (che regnò tra il 1065 e il 1082), risulta tra i possedimenti cassinesi dal 1122. Lo Pseudocondaghe di Santa Maria di Tergu riporta il 1117 come data di consacrazione del tempio, alla cui costruzione parteciparono maestranze lombarde e pisane. Nel 1444 la chiesa e il monastero entrarono a far parte dei possedimenti dell'arcidiocesi turritana e nel 1553 l'arcivescovo Salvatore Alepus ancora richiedeva dagli ampuriensi la non intromissione nell'amministrazione della chiesa e la restituzione di alcuni arredi sacri appartenenti agli amministratori ufficiali provenienti dalla villa di Osilo.

Descrizione e struttura

Esterno dell'edificio

La chiesa venne edificata con l'utilizzo di cantoni di trachite rossa e pietra calcarea chiara per le decorazioni. La facciata, priva della parte superiore (crollata nel corso del tempo), è divisa in due livelli. Il livello inferiore è impostato su uno zoccolo, da cui partono le due paraste angolari e due semicolonne sulle quali si impostano tre archi a tutto sesto dalla ghiera in calcare finemente decorata. L'arco centrale inquadra il portale, con architrave sostenuto da stipiti reggenti capitelli calcarei scolpiti a foglia d'acanto. I motivi vegetali tornano nelle bianche cornici che delimitano il livello superiore, dotato di una finta loggia a cinque arcate a tutto sesto, entro e tra le quali si trovano singolari decorazioni a motivo geometrico. Particolari anche le due colonnine più esterne, che presentano andamento zigzagato. L'arco centrale ospita il piccolo rosone.

I fianchi sono scanditi da lesene, sulle quali si impostano gli archetti pensili. Sul fianco nord si eleva il massiccio campanile, a canna quadra, incompleto e rifinito da restauri moderni.

Interno dell'edificio

L'interno è a pianta a croce latina commissa (risulta quindi a T), con navata unica e transetto. L'abside, a pianta quadrangolare, venne ricostruita nel 1664. Allo stesso periodo risaliva la volta a botte che copriva la navata, impostata su cornice e paraste ancora esistenti, successivamente demolita e sostituita con l'attuale copertura lignea a capriate.

Bibliografia

  • Roberto Coroneo. Architettura Romanica dalla metà del Mille al primo '300. Nuoro, Ilisso, 1993. ISBN 88-85098-24-X

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