Il campionato mondiale femminile di calcio 2011, sesta edizione ufficiale della manifestazione, si è giocato dal 26 giugno al 17 luglio 2011[2] in Germania, che ha vinto il diritto di ospitare l'evento nell'ottobre del 2007[3].
La FIFA ha mantenuto il numero di nazionali partecipanti a 16, respingendo la proposta di allargamento a 24[4]. La nazionale tedesca, che ha affrontato il torneo come campione in carica per la seconda volta consecutiva, è stata automaticamente qualificata come Paese ospitante, mentre le altre Nazioni hanno iniziato le fasi continentali di qualificazione nel corso del 2009 e del 2010.
Il torneo si è aperto con l'incontro tra Nigeria e Francia terminato 1-0 per la nazionale transalpina, e si è chiuso con la finale vinta dal Giappone sugli Stati Uniti per 3-1 dopo i tiri di rigore; per il Giappone si è trattato del primo titolo in questa competizione[5].
Indice
1Selezione della nazione ospitante
2Città e stadi
3Qualificazioni
4Squadre partecipanti
5Sorteggio
5.1Urne
6Convocazioni
7Fase a gironi
7.1Gruppo A
7.1.1Classifica finale
7.1.2Risultati
7.2Gruppo B
7.2.1Classifica finale
7.2.2Risultati
7.3Gruppo C
7.3.1Classifica finale
7.3.2Risultati
7.4Gruppo D
7.4.1Classifica finale
7.4.2Risultati
8Fase a eliminazione diretta
8.1Tabellone
8.2Quarti di finale
8.3Semifinali
8.4Finale terzo posto
8.5Finale
9Premi
9.1Miglior giocatrice (Pallone d'oro)
9.2Top goalscorer (Scarpa d'oro)
9.3Altri premi
9.4All-Star Team
10Statistiche
10.1Classifica marcatrici
11Controversie
12Note
13Altri progetti
14Collegamenti esterni
Selezione della nazione ospitante
Sei nazioni, Australia, Canada, Francia, Germania, Perù e Svizzera, si dichiararono inizialmente interessate ad ospitare il campionato mondiale femminile di calcio 2011. Prima della consegna definitiva degli incartamenti per offrire alla FIFA la disponibilità, datata 1º agosto 2007, si ritirarono la Svizzera, ritenendo una terza candidatura europea inutile di fronte anche alla maggior attenzione data a Francia e Germania, e la Francia stessa, in cambio dell'appoggio dei tedeschi nell'assegnazione del campionato europeo di calcio 2016[6]. Successivamente, anche l'Australia (12 ottobre) e il Perù (17 ottobre) si ritirarono volontariamente dalla corsa, lasciando solo Canada e Germania come uniche candidate. Il 30 ottobre 2007 la commissione esecutiva della FIFA a Zurigo votò l'assegnazione del torneo alla Germania[3].
Città e stadi
Dopo che la federazione tedesca (DFB) espresse l'intenzione di ospitare il torneo, 23 città tedesche furono prese in considerazione per ospitare le gare mondiali e solo 12 di queste vennero inserite nel dossier definitivo consegnato alla FIFA nell'agosto 2007[7]. Il 30 settembre 2008 la commissione esecutiva della DFB decise di utilizzare solo nove delle dodici città, scartando Essen, Magdeburgo e Bielefeld[8].
La gara di apertura fu disputata all'Olympiastadion di Berlino, il luogo della finale del campionato mondiale di calcio 2006 e fu l'unica gara che si giocò nella capitale tedesca. Infatti, per decisione del segretario generale della DFB, Wolfgang Niersbach, la Coppa del Mondo femminile ebbe inizio nello stadio dove quella maschile terminò nel 2006[9]. La finale del torneo fu giocata alla Commerzbank-Arena di Francoforte sul Meno, sede della finale della FIFA Confederations Cup 2005[8]. Ogni città ospitò un massimo di quattro gare[8] e, approssimativamente, furono resi disponibili un milione di biglietti[9].
Il 14 novembre 2008 la FIFA ha annunciato la distribuzione dei posti per le sei federazioni per la definizione delle 16 squadre nazionali partecipanti al campionato mondiale 2011[10].
Inoltre, il campionato mondiale 2011 rappresentava per la UEFA il torneo di qualificazione delle sue due rappresentanti ai Giochi Olimpici di Londra 2012, oltre alla selezione del Regno Unito, automaticamente qualificata alle Olimpiadi.
Il sorteggio dei gruppi si è svolto il 29 novembre 2010 a Francoforte sul Meno[11]. Le quattro teste di serie sono state determinate in base alla classifica mondiale femminile della FIFA e assegnate ai quattro gironi. In un girone non potevano affrontarsi squadre della stessa confederazione, escluse quelle della UEFA che potevano essere al massimo due per ogni gruppo[12].
Poco prima dell'inizio della competizione mondiale la FIFA ha estromesso due "giocatrici", Bilinguisa Simporé e Salimata Simporé, della nazionale della Guinea Equatoriale, rivelatesi non essere sorelle bensì dei maschi[15][16];
Durante il campionato mondiale Eucharia Uche, allenatrice della nazionale della Nigeria, ha affermato di aver intrapreso una personale battaglia contro le calciatrici lesbiche, cacciandole dalla rosa della sua squadra. La FIFA ha duramente condannato queste dichiarazioni omofobe[17][18];
Il 25 giugno 2011 Yineth Varón, portiere della nazionale della Colombia è stata trovata positiva a una sostanza sconosciuta trovata nel suo campione A, venendo provvisoriamente sospesa[19]. Il 25 agosto 2011 è stata squalificata per due anni dopo che anche il campione B ha confermato la sua positività[20];
Il 7 luglio 2011 è stato reso noto dalla commissione medica della FIFA, che due giocatrici della nazionale della Corea del Nord, Song Jong-sun e Jong Pok-sim, sono risultate positive ai controlli antidoping[21]. Il 16 luglio 2011 altre tre calciatrici nordcoreane, Hong Myong-hui, Ho Un-byol e Ri Un-hyang, sono risultate positive ai controlli antidoping dopo che l'intera squadra era stata sottoposta a controlli[22]. Il 25 agosto 2011 la nazionale nordcoreana è stata multata dalla FIFA di 400 000 dollari statunitensi ed è stata esclusa dalla partecipazione al campionato mondiale femminile di calcio 2015[20].
Note
^abc(EN) Double delight for Sawa, su fifa.com, 18 luglio 2011. URL consultato il 15 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2018).
^(EN) FIFA Women's World Cup 2011 provisionally set for 26 June to 17 July, 19 aprile 2008. URL consultato il 1º agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2020).
^ab(EN) Germany to stage 2011 showpiece, 30 ottobre 2007. URL consultato il 1º agosto 2008.
^(EN) Associated Press, FIFA keeps 16 teams for 2011 Women's World Cup, rejects attempt to increase to 24, 14 marzo 2008. URL consultato il 1º agosto 2008 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2010).
^(EN) Finale del mondiale 2011, su fifa.com. URL consultato il 18 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2015).
^(DE) Juchem, Markus, WM 2011: Frankreichs Rückzug offenbar beschlossene Sache. URL consultato il 1º agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2017).
^(DE) DFB benennt zwölf Städte und Stadien für Frauen-WM 2011, 11 maggio 2007. URL consultato il 1º agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2008).
^abc(EN) Nine Host Cities announced, 30 settembre 2008. URL consultato il 1º agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2010).
^ab(DE) Frauen-WM voraussichtlich vom 26. Juni bis 17. Juli, 19 aprile 2008. URL consultato il 1º agosto 2009 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2011).
^(EN) Circolare no.1168 - FIFA Women's World Cup 2011 (PDF), su fifa.com, 14 novembre 2008. URL consultato il 15 luglio 2018 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2019).
^(EN) Germany 2011 takes shape, su fifa.com, 29 novembre 2010. URL consultato il 15 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2018).
^(EN) Germania 2011: Regolamento, su fifa.com. URL consultato il 24 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2011).
^Hyundai driving support for young talent, su fifa.com. URL consultato il 18 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2012).
^(EN) adidas Golden Boot (Top Scorer), su fifa.com. URL consultato il 17 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2011).
^Sorpresa: la bomber dei mondiali è un bomber, su ilgiornale.it, 26 giugno 2011. URL consultato il 15 luglio 2018.
^(DE) Eine Suspendierung und viele Zweifel, su faz.net. URL consultato il 7 luglio 2011.
^"Omosessualità sporca", la FIFA condanna la Nigeria, su sport.sky.it, 29 giugno 2011. URL consultato il 7 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2011).
^La Fifa condanna le dichiarazioni omofobe di Eucharia Uche, su repubblica.it, 29 giugno 2011. URL consultato il 15 luglio 2018.
^(EN) Colombian player Yineth Varon provisionally suspended following anti-doping test, su fifa.com, 28 giugno 2011. URL consultato il 15 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2018).
^ab(EN) FIFA Disciplinary Committee decisions for Germany 2011, su fifa.com, 25 agosto 2011. URL consultato il 12 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2014).
^Doping: positive 2 calciatrici Corea N., su ansa.it. URL consultato il 7 luglio 2011.
^(EN) Adverse analytical findings recorded for three additional players from Korea DPR, su fifa.com, 16 luglio 2011. URL consultato il 15 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2018).
Altri progetti
Altri progetti
Wikimedia Commons
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Campionato mondiale di calcio femminile 2011
Collegamenti esterni
Sito ufficiale, su fifa.com. URL consultato l'8 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2015).