Arge

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Arge
Nome orig.Ἄργης
Caratteristiche immaginarie
SpecieCiclope
SessoMaschio

Arge (in greco antico: Ἄργης?, Árgês) o Arges è un personaggio della mitologia greca, figlio di Urano (il cielo) e di Gea (la terra)[1].

Viene chiamato Piracmone da Virgilio[2] e Acmonide (in latino Acmŏnĭdēs, -ae, lett. "figlio dell'incudine") da Ovidio nei Fasti[3].

Mitologia

Secondo Esiodo era un ciclope ed aveva due fratelli (Sterope e Bronte), sapeva lavorare il ferro e costruire mura. Prestava all'inizio aiuto al dio Efesto nel preparare i fulmini di Zeus. In seguito Arge divenne una guardia di Zeus e sposò una ninfa ed ebbe dei figli che incontrarono Ulisse molti anni dopo.

La morte

Apollo voleva molto bene a suo figlio Asclepio e quando venne a sapere che Zeus lo aveva ucciso si volle vendicare uccidendo a sua volte i tre ciclopi e quindi Arge. Si racconta che la sua ombra vaga alle pendici del vulcano Etna.

Curiosità

Un minerale è stato dedicato a questo ciclope: l'acmonidesite.

Note

  1. ^ Esiodo, Teogonia, 139 e 146 su theoi.com (In inglese)
  2. ^ Eneide 8, 425.
  3. ^ Fasti 4, 288.

Bibliografia

Fonti

  • Omero, Odissea IX 106-566
  • Pseudo-Apollodoro, Libro I - 1-2

Moderna

  • Robert Graves, I miti greci, Milano, Longanesi, ISBN 88-304-0923-5.
  • Anna Ferrari, Dizionario di mitologia, Litopres, UTET, 2006, ISBN 88-02-07481-X.

Collegamenti esterni

  • Kyklopes, su theoi.com.
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